Nel comprensorio di Monte Leoni (comuni di Campagnatico, Grosseto, Roccastrada e Civitella Paganico) si conserva una serie di importanti testimonianze insediative antiche. Sulla sommità del rilievo è noto da tempo un consistente insediamento fortificato probabilmente dell’età del Bronzo, dotato di un poderoso circuito murario in pietrame a secco.
Lungo le falde del monte è ampiamente nota ai frequentatori della zona la presenza di una complessa teoria di murature lineari, localmente nominate “Murali”, costituite da concentrazioni artificiali di pietrame a secco, a tratti imponenti in altezza e larghezza, con uno sviluppo assai articolato, per svariati km di lunghezza. Queste strutture sembrano riferibili ad antiche sistemazioni del territorio montano, come terrazzamenti, rinfiancamenti, viabilità e molto probabilmente anche esigenze difensive e militari. Queste strutture costituiscono al momento un “unicum” su scala nazionale per vastità e complessità. La cronologia di costruzione non è al momento deducibile dalla sola tecnica muraria, anche se, stato di conservazione, principi di sviluppo topografico ed alcune soluzioni tecniche sembrano essere riconducibili quantomeno ad età preromana.
La natura impervia del territorio, assieme alla costante presenza, almeno fin dai secoli scorsi, di una fitta copertura boschiva e di macchia, può spiegare il fatto che questi enigmatici manufatti siano stati solo in minima parte (il castelliere sommitale) e sommariamente indagati dalla comunità scientifica, a partire dalla seconda metà dell’800 e fino ai giorni nostri, come dimostrato dalla scarna bibliografia in proposito.
Il progetto, a cui Odysseus partecipa assieme alle associazioni Progetto Heba Onlus e Società Naturalistica Speleologica Maremmana, è autorizzato dalla Soprintendenza e prevede una serie di ricognizioni mirate nel comprensorio di Monte Leoni, svolte con l’ausilio di strumentazione GPS di precisione, al fine di georeferenziare e mappare le strutture presenti e di redigere al contempo delle dettagliate schede di U.T. (Unità Topografiche), secondo le più recenti metodologie dell’archeologia dei paesaggi, applicata con successo anche in numerosi altri contesti del nostro territorio maremmano.
Le altre aree di scavo:
Casenovole
Necropoli etrusco-ellenistica risalente al IV-II secolo a.c. nel comune di Civitella Paganico. Al momento si conoscono dodici sepolture collocate lungo il versante orientale della collinetta.
Le Caldanelle
I resti dell’abitato delle Caldanelle, nei pressi della riserva naturalistica del fiume Farma, sono uno dei simboli del grande sviluppo che vide il termalismo a partire dal basso medioevo.
Pietratonda
Un importante impianto termale risalente alla prima età imperiale romana, riportato alla luce tra il 2004 e il 2006 e mantenuto dall'Associazione Archeologica Odysseus.
Talamone
I resti di una grande cisterna romana riferibili ad una delle grandi ville marittime della zona e dell'estesa zona portuale costruita sotto l'imperatore Traiano nel II sec. d. C.