Pietratonda

Sito di Pietratonda (GR) - Associazione Archeologica Odysseus

A circa 4 Km da Paganico, ad una ventina dall’antica città di Roselle, lungo la valle del Fosso Fogna, furono individuati per la prima volta nel 1888 da Ademollo, regio ispettore agli scavi e ai monumenti, i resti di un importante impianto termale di epoca romana, e fu un suo successore, l’Ispettore Galli, che nel 1915 ne diede notizia al mondo scientifico, dopo il ritrovamento di una fistula aquaria nei pressi dell’impianto di lavaggio delle sabbie silicee. In un documento conservato nell’Archivio Storico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, il funzionario descrisse il sito, il quale si presentava con una forma rettangolare, orientato Est-Ovest, la cui porzione sommitale era formata da una serie di ambienti attigui “…rivestiti di mattoni o di intonaco o di opus reticulatum…” (foto 1) mentre ad una quota inferiore si conservava un vasto ambiente semicircolare, contraddistinto esternamente da un arco in mattoni attraverso il quale si accedeva ai sotterranei (foto 2, 3 e 4), diversamente articolati rispetto al piano superiore. Nella descrizione si soffermò su due particolari vani circolari simili a pozzi, chiusi da una volta schiacciata (foto 5). Basandosi sulle caratteristiche strutturali e sui numerosi reperti recuperati durante le attività di scavo per l’estrazione della silice, Galli datò la struttura tra il I e il II secolo d.C. 

Foto 1

Purtroppo, negli anni, le operazioni per lo sfruttamento delle cave prima e i lavori agricoli poi, hanno pesantemente alterato e in parte danneggiato la struttura, che vide soltanto a partire dagli anni 2000 l’inizio delle indagini archeologiche.

Foto 5

Tra il 2004 e il 2006 si svolsero tre campagne di scavo, seguite da ricerche di superficie e indagini prospettiche, grazie ad un progetto coordinato da Emanuela Todini e Perla Giacchieri, capofila il comune di Civitella Paganico insieme alla Soprintendenza e che vide la partecipazione della Universitat de Girona (Spagna) e della Ecole d’Architecture de Toulouse (Francia) – in un secondo momento dalla Saci srl., finanziati dal Comune di Civitella Paganico, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Unione Europea.

I dati ottenuti dalla ricerca archeologica hanno evidenziato la presenza di due differenti tipi di strutture: le più antiche, di prima età imperiale, composte dall’ambiente absidato e dai sotterranei, sono interpretabili come un importante impianto termale, adornato originariamente da mosaici e marmi pregiati di cui si sono conservati alcuni frammenti;  le più recenti, edificate al di sopra delle precedenti, difficilmente databili per la mancanza di chiari indicatori cronologici, sono con tutta probabilità parte di una struttura legata ad un processo produttivo che prevedeva l’impiego di grandi quantità d’acqua, visto il rinvenimento di vasche ed imponenti canalizzazioni. In entrambi i casi l’edificio sfruttava ampiamente la sorgente ipotermale sulfurea che si trova a pochi metri di distanza.

Dopo 13 anni di abbandono, nel corso del 2019, grazie ad un accordo tra Comune, Soprintendenza e Odysseus, è iniziato un programma di pulizie e manutenzioni ordinarie, che sta lentamente riportando il sito archeologico ad una condizione di decoro (foto 6, 7 e 8). 


Bibliografia
  • Ademollo A., 1888, Scavi nella Maremma Toscana. Un bagno romano, in Arte e Storia 25: 228-229
  • Galli E., 1915, Le terme romane di “Pietratonda” presso Paganico, in Arte e Storia 34: 308-313 
  • Barbieri G., Cantisani E., Erbetti M., 2016, Marmi e pietre colorate delle terme romane di Pietratonda. Analisi archeometriche e prime osservazioni sui reperti lapidei provenienti da uno scavo in corso a Civitella Paganico (GR), in Science and Technology for cultural Heritage.
  • Barbieri G., 2006, Le terme di Pietratonda presso Civitella Paganico (GR), in Fasti On Line Documents & Research.

Le altre aree di scavo:

Casenovole

Necropoli etrusco-ellenistica risalente al IV-II secolo a.c. nel comune di Civitella Paganico. Al momento si conoscono dodici sepolture collocate lungo il versante orientale della collinetta.

Le Caldanelle

I resti dell’abitato delle Caldanelle, nei pressi della riserva naturalistica del fiume Farma, sono uno dei simboli del grande sviluppo che vide il termalismo a partire dal basso medioevo.

Monte Leoni

Una serie di importanti testimonianze insediative, con un consistente insediamento fortificato dell’età del Bronzo e una complessa teoria di murature lineari, localmente nominate “Murali”.

Talamone

I resti di una grande cisterna romana riferibili ad una delle grandi ville marittime della zona e dell'estesa zona portuale costruita sotto l'imperatore Traiano nel II sec. d. C.